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Perché la pandemia è una spinta all’efficienza energetica

Introduzione

La gestione energetica degli edifici rappresenta una delle grandi sfide del prossimo futuro. Gli edifici e l’industria edilizia sono responsabili di più di un terzo del consumo globale d’energia mondiale e di quasi il 40% delle emissioni di CO2 dirette e indirette [4].

Questo settore è caratterizzato, però, da un enorme potenziale di efficientamento, sia per gli obiettivi europei fissati al 2030, che per la scossa all’innovazione apportata.

 

Le politiche europee

Nel 2007 i leader europei fissarono tre grandi obiettivi nel pacchetto clima
ed energia 2020:

  • Il taglio del 20% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990
  • La produzione di energia proveniente almeno al 20% da fonti rinnovabili
  • L’aumento del 20% dell’efficienza energetica.

Quest’ultimo obiettivo è stato approfondito nella Energy Efficiency Directive 2012/27/EU del 2012 specificando che i consumi finali di energia non avrebbero dovuto superare il valore di 1.086 Mtep ed, al contempo, per quanto riguarda l’energia primaria il consumo limite fu fissato a 1.438 Mtep. A partire dal 2014 il consumo europeo è stato caratterizzato da una crescita costante sicché che il raggiungimento dell’obiettivo fissato al 2020 per la riduzione di quest’ultimo sembrava ben lontano considerando una riduzione del solo 16.5% nel 2018 [3].

La Energy Efficiency Directive 2018/2002 ha fissato i target ambientali posti per il 2030. Essa prevede la riduzione di almeno il 32.5% del consumo energetico comunitario. I governi sono quindi chiamati ad assumere l’impegno attraverso politiche che promuovano ancora più fortemente le best energy practice.

L’emergenza coronavirus ha bloccato l’economia continentale e ridotto la domanda d’energia; attualmente si è raggiunto un taglio dei consumi del 18% rispetto al 20% fissato. Se la ripresa economica post-covid non avviene nell’ottica dell’energy saving, un mancato successo negli obiettivi al 2030 è inevitabile.

 

Il Superbonus nel Decreto Rilancio

L’Italia è da sempre uno dei leader dell’efficienza energetica in Europa a causa della grande dipendenza energetica dall’estero, ed anche in questa situazione ha dato dimostrazione della lungimiranza ed esperienza in questo ambito attraverso l’attuazione del Superbonus 110% destinato ad opere di ristrutturazione edilizia e manutenzione/sostituzione di impianti. Tale incentivazione che mira all’efficientamento energetico è stata presentata attraverso il Decreto Rilancio, proposto dal governo italiano proprio come reazione all’emergenza coronavirus.

La legge è un esempio di come le istituzioni debbano sfruttare il momento di crisi per poter rilanciare il settore edilizio tant’è che l’International Energy Agency presenta il superbonus italiano come modello da seguire in un approfondimento riguardante i suggerimenti alla classe politica per fronteggiare la pandemia. La disposizione è frutto anche della grande importanza che le strutture hanno avuto durante la pandemia soprattutto nel periodo del confinamento.

Con la politica del “Resta a casa” i consumi nelle residenze sono ovviamente aumentati a differenza dei consumi associati all’industria ed ai servizi. Questo aumento è constatabile in numerosi studi che mettono a confronto l’utilizzo di energia negli anni passati che vedono incrementi fino al 94% delle bollette rispetto al 2019 nei mesi di chiusura (vedi figura 1) [1].

 

Confronto tra i costi per l’elettricità negli anni 2020 e 2019

Figura 1: Confronto tra i costi per l’elettricità negli anni 2020 e 2019

 

In uno studio riguardante 400 appartamenti nella città di New York è possibile notare l’aumento di domanda di elettricità palesato prevalentemente nelle ore centrali delle giornate lavorative a causa dell’utilizzo di dispositivi elettronici per la didattica a distanza e smart working. Si è riscontrato, inoltre, un incremento della domanda nel weekend (figura 2) [2].

 

Cambiamento nella domanda di elettricità

Figura 2: Cambiamento nella domanda di elettricità

 

Conclusioni

Si delinea un nuovo scenario che prevede un incremento significativo delle spese di gestione residenziale: l’aumento dei costi per l’intrattenimento è destinato a crescere nel lungo periodo considerando l’aumento di popolarità del digital entertainment negli ultimi mesi, è inoltre inevitabile una crescita anche dei costi allocati al condizionamento degli ambienti e all’illuminazione prendendo in considerazione la maggior adesione a soluzioni di smart working nel prossimo futuro [1].

L’attenzione alla gestione energetica di un edificio, soprattutto, in ambito residenziale sarà una delle tematiche principali degli anni a venire. Solamente l’13.9% del capitale edilizio è costituito da edifici costruiti negli ultimi 20 anni [5], è dunque necessario programmare un rinnovamento delle costruzioni  agendo con lungimiranza alle nuove sfide che ci si presenteranno.

 

 

 

Fonti

[1] Ali Cheshmehzangi. “COVID-19 and household energy implications: what are the main impacts on energy use?” In: Heliyon (2020).

[2] Meinrenken Christoph J. et al. “COVID-19 e the main impacts on energy use?” In: State of the Planet (2020).

[3] Energy efficiency targets.

[4] IEA. 2020.

[5] ISTAT. 2015

Francesca Porziani
Studentessa magistrale di Energy Engineering con indirizzo specializzante nella gestione energetica negli edifici. Sono interessata alle tematiche legate all'efficienza energetica, alla gestione del patrimonio culturale artistico e agroalimentare.

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