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Google Arts & Culture: opere e mostre digitali

In questo articolo parliamo di arte e tecnologia, due ambiti che sembrano non avere nulla in comune ma che scopriremo essersi avvicinati negli ultimi anni ed in particolare di Google Arts & Culture. Prima di cominciare ricordiamo anche l’articolo Arte Con Un Computer (Parte 1) in cui abbiamo già affrontato, in parte, l’argomento.

Cos’è Google Arts & Culture

Il progetto è stato lanciato da Google nel lontano 2011, si tratta di una piattaforma, accessibile via browser o app, che ospita immagini di diverse opere d’arte in alta risoluzione esposte nei musei più famosi di tutto il mondo. Inizialmente i musei presenti sulla piattaforma erano la Tale Gallery di Londra, il Metropolitan Museum di New York, gli Uffizi di Firenze e i Musei Capitolini di Roma. Era inoltre possibile utilizzare una funzione di visita dei musei con dinamiche molto simili a quelle di Street View.

Ad oggi ospita circa 15.000 musei e gallerie e la piattaforma è ulteriormente migliorata con la possibilità di navigare la mappa e trovare tutti i musei e le mostre nelle vicinanze con tanto di recapiti e orari di apertura e chiusura.

 

Esplora musei e gallerie di tutto il mondo!

Molto interessante è la funzione “Esplora” che integra diversi contenuti e possibilità. Iniziamo dal sistema di categorie che differenzia le opere per: artista, movimento artistico, luogo, fatto storico e mezzo espressivo utilizzato (carta, foto, metallo, tessuto, tela, argilla, legno, incisione etc. etc.). Le categorie ed in particolare le sottocategorie sono tantissime e specifiche ma non finisce qui, scendendo nell’homepage (o navigando il menu laterale) è possibile trovare altri due parametri di ricerca ovvero “cerca per data” e “cerca per colore” ed è proprio su quest’ultima features che vale la pena soffermarsi. La ricerca per colore raggruppa i quadri che hanno come dominante il colore scelto (ovvero uno sbilanciamento dell’immagine rispetto ad un determinato colore che fa sembrare che la maggior parte degli elementi tendano ad esso).

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Funzione “Cerca per colore”

 

Street View al servizio dell’Arte

Ovviamente troviamo anche funzioni maggiormente orientate all’intrattenimento come i video a 360° fruibili anche con visori per la realtà aumentata (e tramite l’app ufficiale di Google Arts) o lo Street View che permette di utilizzare il noto tool di Google Maps per visitare mostre e gallerie con la possibilità di “avvicinarsi” alle opere e vederle nel dettaglio con tanto di informazioni riguardanti l’autore, l’interpretazione e le tecniche utilizzate nonché la storia stessa dell’opera.

Funzione Street View

Funzione Street View

 

Non solo opere

Oltre alle opere Google Arts offre una sezione dedicata a contenuti editoriali quali aneddoti e storie che legano l’arte ad episodi e personaggi. Ci sono prevalentemente “esibizioni” che risultano particolarmente accattivanti grazie al layout a scorrimento laterale: lo scroll della pagina non avverrà dall’alto verso il basso come siamo abituati bensì da sinistra verso destra con sezioni di pagina che prendono l’intera finestra e popolate da immagini, video e brevi descrizioni. Oltre le esibizioni viene data importanza anche a personaggi del passato e della storia contemporanea. Ad esempio nel momento in cui sto scrivendo questo articolo, visitando questa sezione del sito troviamo tra i personaggi storici Katherin Johnson, matematica e informatica statunitense presso la NASA, famosa per i suoi calcoli riguardanti traiettorie e orbite, fondamentali per missioni spaziali e programmi quali lo Space Shuttle.

Arriviamo infine al Profilo, un’area personale dove poter salvare le proprie opere preferite e raggrupparle in “Mostre”.

 

Google Arts e l’UX Design

L’esperienza utente (UX) è notevole grazie anche alla UI (User Interface) curata nei minimi dettagli e sempre in stile minimale, come siamo abituati per ogni progetto di BigG. Gli elementi sono ben disposti e valorizzati all’interno delle pagine con una navigazione sia tramite menu che tramite gli elementi stessi della pagina. Vengono ovviamente risaltate le immagini e l’esperienza è ulteriormente resa piacevole dalla facilità di accesso alle risorse e dalla fluidità della navigazione.

 

Google Art Camera

Dal 2016 per la digitalizzazione delle opere è stata utilizzata l’Art Camera, una speciale fotocamera sviluppata da Google capace di scattare foto con risoluzione di 7 gigapixel. Quello che rende straordinaria questa fotocamera non è solo la quantità di dettagli che riesce a catturare ma come riesce a farlo. Partiamo dal comparto hardware, come già detto integra un sensore da 7 Gigapixel che riesce a generare un’immagine da 7 miliardi di pixel, inoltre utilizza tre sensori per garantire che le foto scattate siano messe correttamente a fuoco: un sistema laser per la messa a fuoco, un sensore sonar per il calcolo della distanza della fotocamera dall’opera e un giroscopio per rilevare eventuali movimenti. Il tutto è interfacciato con un sistema robotico di precisione che permette alla camera di focalizzarsi sui dettagli scattando in media 200 foto della stessa opera. Passiamo quindi al lato software, dopo la fase di scatto, tramite complessi algoritmi di analisi dell’immagine, il software sviluppato da Google ricostruisce l’opera unendo tutti i frame e generando una sola immagine finale super dettagliata.

Altri musei e mostre virtuali

Google Arts & Culture non è l’unica risorsa online per gli appassionati di arte. Moltissimi sono i musei che permettono la fruizione delle proprie bellezze tramite i loro siti ufficiali. Fra questi anche gli Uffizi di Firenze con un sito ben fatto e ricco di informazioni o la Galleria Nazionale di Roma che propone articoli di approfondimento su mostre, eventi e progetti e non solo sul proprio sito ma anche attraverso i social (Instagram in particolare). Di seguito alcuni link utili:

 

Ringraziamenti

Un ringraziamento in particolare a Blanka Moldvai, laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università Tor Vergata di Roma, che ha contribuito a questo articolo con spunti e link utili.

 

Fonti

Fabrizio Miranda
Sono uno studente della facoltà di Informatica dell'Università La Sapienza di Roma. La mie più grandi passioni sono l'informatica e l'elettronica. Amo il nuoto, la natura e gli Oasis.

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