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Il Burj Al-Arab

Il Burj Al-Arab è il simbolo di Dubai, nonché una delle più straordinarie opere di ingegneria civile. Il progetto e la realizzazione del Burj Al-Arab hanno fornito numerosi spunti per tutto il settore delle costruzioni.

L’attuale primo ministro degli Emirati Arabi Mohammed bin Rashid Āl Maktūm commissionò l’edificio nel 1993 all’architetto Tom Wright, aiutato dagli ingegneri Anthony McCarter e Mike McNichols.

Una nuova isola sul mare

Wright propose di ubicare la struttura su isola artificiale e l’idea venne immediatamente accolta dallo sceicco.  La struttura realizzata da blocchi di roccia reperibili nelle vicinanze del sito, avrebbe dato luogo ad un isola molto visibile sopra il livello del mare, poiché avrebbe dovuto fronteggiare potenti mareggiate.

Wright però aveva progettato un edificio che ricordasse una vela e impose un’altezza molto minore dell’isola. Per risolvere il problema l’ingegnere Mike McNichols progettò degli speciali blocchi forati in cemento armato che avrebbero permesso di limitare la potenza delle onde del mare.

Infatti, se colpiti dalle onde, creano dei mulinelli al loro interno, dissipando l’energia dell’onda. I blocchi furono sperimentati in scala con onde che avevano un periodo di ritorno di 100 anni e vennero disposti sul perimetro dell’isola.

Le fondazioni

Uno dei problemi principali fu quello del progetto delle fondazioni. Infatti venne effettuato uno scavo per ospitare le fondazioni, e progettata una grande struttura di sostegno per evitare il pericolo dell’ ”effetto tappo”. Si arrivò alla decisione di utilizzare 230 pali trivellati, che avrebbero retto la struttura solamente con il contributo della resistenza laterale della sabbia calcificata in cui erano immersi.

Fino alla profondità di 180m infatti non era presente roccia solida. In fase di esecuzione questi furono inoltre allungati del 20% per avere ulteriore margine di sicurezza contro i forti venti che in quella zona potevano raggiungere i 150 km/h!

Una struttura famosa in tutto il mondo

La forma dell’edificio è ormai diventata il simbolo di Dubai, una linea semplice che ricorda una vela gonfiata dal vento. Ma spesso le forme semplici ed eleganti nascondono problemi strutturali molto complessi.

L’edificio ha un nucleo di cemento armato, ma l’insieme di nucleo e pareti che formano la struttura centrale, non riescono a rispondere efficacemente alle azioni provocate dal vento e dal sisma.

Per questo venne progettato un esoscheletro di acciaio, formato da due archi collegati al nucleo mediante delle diagonali, che formano le strutture reticolari, molto resistenti alle azioni orizzontali.

Uno dei problemi principali dell’esecuzione dell’opera fu proprio la messa in opera delle grandi diagonali in acciaio. Il clima di Dubai infatti poteva provocare una dilatazione termica della diagonale stessa che poteva far variare la sua lunghezza fino a 5 cm.

La soluzione a questo problema fu l’utilizzo di una speciale rondella capace di ruotare per assicurare la tolleranza necessaria. Le diagonali vennero quindi fissate tramite un perno dal diametro di 30 cm.

La struttura venne anche studiata nella galleria del vento, in quanto i sottili profili degli archi di acciaio presentavano il problema delle vibrazioni, dovute al fenomeno del distacco dei vortici. La soluzione fu dell’ingegnere Anthony McCarter, che dispose ben 11 smorzatori nei punti critici dell’esoscheletro. Questi quando il profilo cominciava a vibrare a causa del vento, mettevano in movimento un massa che appunto “smorzava” le vibrazioni.

Un ristorante nel cielo

Un’ulteriore meraviglia del progetto è la posizione di uno dei tre ristoranti presenti nell’edificio. Sporge ben 27 m esternamente al corpo centrale! Per permettere questo furono installati all’interno del nucleo dei sostegni, a cui poi vennero fissate le travi di acciaio a cui si solidarizza la struttura del ristorante.

Il ristorante è una grande struttura reticolare di acciaio con un profilo a C, contornata da pareti in vetro. Si trova a 200 m dal livello del mare, ed è sicuramente molto suggestivo.

Ad oggi il Burj Al-Arab è uno degli hotel più lussuosi del mondo, e sicuramente strutturalmente uno dei più interessanti.

 

Fonti

Edoardo Moretti
Studente di Ingegneria Civile all'Università di Tor Vergata in Roma. Appassionato di ponti, grandi opere e di tutto ciò che è necessario per realizzarle. Interessato anche alla musica, mi diverto a suonare pianoforte e chitarra.

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