Ingegneria Ambientale

I 10 peggiori disastri ambientali marittimi

I disastri ambientali marittimi sono catastrofi a livello ambientale che causano danni irreversibili su flora e fauna e, per la natura stessa delle correnti marine e dei luoghi in cui avvengono, spesso presentano danni non facilmente calcolabili.

In questo articolo faremo una breve lista dei peggiori disastri ambientali marittimi avvenuti a causa dell’uomo e spiegheremo quale sia l’organo principale di prevenzione di questi eventi, il MARPOL.

Prima di iniziare è doveroso citare l’ultimo grande disastro ambientale marittimo, avvenuto in Sri Lanka (peggiore catastrofe ambientale nella storia del paese). Il 20 maggio 2021, sulla nave MV X-Press Pearl scoppia un incendio che “divorerà” l’imbarcazione per 15 giorni fino all’affondo di quest’ultima a circa 9,5 miglia a nord-ovest di Colombo. Quasi 1500 container dispersi con il loro contenuto tra cui 25 tonnellate di idrossido di sodio, acido nitrico ed altre sostanze chimiche pericolose, nonché grandi quantità di plastica. Come in molti casi simili, i danni all’ecosistema vengono giudicati “incalcolabili”.

 

I 10 peggiori disastri ambientali marittimi dell’ultimo mezzo secolo
  • 21 gennaio 1991, nel Golfo Persico durante la Guerra del Golfo l’esercito iracheno aprì volutamente le valvole delle condutture di petrolio in Kuwait per ostacolare lo sbarco dei soldati americani. Secondo le stime si riversarono tra le 1.300.000 e le 1.500.000 tonnellate di petrolio, un disastro senza eguali (che non può neanche definirsi un incidente); in aggiunta gli iracheni incendiarono 732 pozzi petroliferi.
  • 16 marzo 1978, la superpetroliera di 330 metri liberiana Amos Cadiz si incagliò al largo delle coste bretoni causando un versamento in mare di 223.000 tonnellate di greggio contaminando 400 km di costa.

  • 3 giugno 1979, sulla piattaforma petrolifera messicana Ixtoc I si sviluppa un incendio che porta al versamento in mare tra le 454.000 e le 480.000 tonnellate nel Golfo del Messico a 600 miglia dalla costa del Texas.

  • 10 febbraio 1983, nel Golfo Persico in prossimità delle coste iraniane, una nave cisterna si scontra con la piattaforma petrolifera Nowruz (nel bel mezzo della guerra Iran-Iraq). Alla fuoriuscita si petrolio si aggiunge il bombardamento dell’aviazione irachena che porta, secondo alle stime, ad un versamento in mare di petrolio di circa 300.000 tonnellate.
  • 19 luglio 1979, al largo di Trinidad e Tobago la nave cisterna greca Atlantic Emprss si scontra con la Aegean Captain  a causa di una tempesta tropicale. Secondo le stime vennero riversati in mare 287.000 tonnellate di greggio.

 

  • 28 maggio 1991, sulla nave cisterna liberiana Abt Summer ci fu una violenta esplosione che affondò l’imbarcazione al largo delle coste dell’Angola e uccise diversi membri dell’equipaggio. Vennero riversate nell’Oceano Atlantico circa 260.000 tonnellate di petrolio e il relitto della nave non venne più recuperato.

 

  • 6 agosto 1983, sulla Castillo de Beliver (petroliera spagnola) si sviluppa un incendio mentre naviga al largo delle coste del Sudafrica; ne segue una forte esplosione che affonda la nave e porta al versamento in mare di circa 227.000 tonnellate di greggio.

 

  • 11 aprile 1991, la nave cisterna Amoco Milford Haven affonda nel Golfo di Genova provocando la morte di 5 membri dell’equipaggio e lo sversamento di circa 144.000 tonnellate di petrolio.

 

  • 5 novembre 1988, al largo della costa del Canada si verifica una forte esplosione sulla piattaforma di trivellazione Odyssey con un successivo sversamento in mare di circa 132.000 tonnellate di petrolio.

 

  • 22 aprile 2010, sulla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico si verificò un’esplosione che uccise 11 persone e causò il versamento in mare di oltre 700.000 tonnellate di greggio.

 

 

MARPOL – International Convention for the Prevention of Pollution from Ships

Il MARPOL 73/78 o “Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi, è un accordo internazionale atto a prevenire disastri ambientali marittimi quali quelli appena descritti e più in generale l’inquinamento dei mari. Entrata in vigore il 2 ottobre 1983, è nata a partire da 2 trattati internazionali del 1973 e del 1978 allo scopo di ridurre inquinamento per idrocarburi, gas di scarico e rifiuti in mare. Entro il 2001, 161 paesi hanno aderito al MARPOL:

 

Paesi aderenti alla convenzione internazionale MARPOL.

 

Tutti le Nazioni firmatarie dell’accordo hanno l’obbligo di rispettare regolamento e restrizioni per ogni nave costruita dopo l’entrata in vigore del trattato stesso che consta di 20 articoli, 3 protocolli e 6 annessi del quale approfondiremo in un prossimo articolo della nostra categoria di diritto ambientale.

 

Fonti:
Davide Burdo
Dottore in Ingegneria Energetica e studente della specialistica, appassionato alle tecnologie che sfruttano le risorse rinnovabili ed a modi innovativi per la produzione e distribuzione di energia, ritengo che la transizione energetica verso le "green energies" sia una grande possibilità di cambiamento.

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