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La stampa 3d per combattere il covid-19

Cos’è e come funziona una stampante 3d?

Le stampanti 3D sono, per l’appunto, delle stampanti in grado di produrre oggetti tridimensionali partendo da un modello 3d digitale. Per fare questo è necessario trasformare, in primo luogo, un disegno bidimensionale in tridimensionale. Per disegnare possono essere utilizzati vari software CAD, come Tinkercad, oppure si può scaricare un modello da vari siti online come Thingiverse, dove si trovano file open source che possono essere modificati una volta scaricati. Completato questo procedimento otterremo un file STL.  Il formato STL (abbreviazione per “stereolithography”) è una rappresentazione matematica fatta con una rete di triangoli. Un software specifico per lo slicer, lo trasforma poi in un file G-Code leggibile per la stampante. Lo standard G-Code è un formato utilizzato per controllare macchine a controllo numerico. Si concretizza in una serie di livelli sovrapposti. Infatti la stampa procede per livelli in verticale. Si parte cioè dallo strato più basso per arrivare a quello più alto in modo da creare l’oggetto tridimensionale.

 

 

Tecnologie di stampa

La tecnologia di stampa più utilizzata dalle stampanti di uso casalingo è la tecnologia FDM (Fused Deposition Model) che depone uno sull’altro sottili filamenti di plastica fusa. Questo meccanismo è gestito da un sistema di motori che sposta l’estrusore, centro della stampante, da cui fuoriesce il filamento riscaldato. Questo preleva un filo di plastica e dopo averlo fuso lo fa fuoriuscire da un piccolo forellino per creare l’oggetto. La plastica venendo sovrapposta a strati sviluppa l’oggetto verticalmente. Altra tecnologia di stampa è la SLS (Selective Laser Sintering) questa sfrutta la fusione di materiali termoplastici o polveri metalliche, che vengono poi spostati e posizionati per realizzare l’oggetto desiderato. Terza tecnologia, anch’essa molto diffusa anche se non in ambito casalingo è la LOM (Laminated Object Manufacturing). Il suo utilizzo permette di creare separatamente gli strati che andranno a formare il prodotto ultimo. La macchina incide ogni sottilissimo strato per poi successivamente adagiarlo sulla superficie di quello precedente. La precisione di questa tecnica è estrema, così come la sua velocità, caratteristiche indispensabili per un utilizzo industriale, campo in cui trova la sua massima applicazione.

I materiali utilizzati per la stampa

Materiale molto usato nella stampa 3d è il nylon. È flessibile e resistente, apprezzato anche perché, essendo di colore bianco, può essere colorato una volta stampato. Per oggetti più duri e resistenti, anche se alle volte risulta più difficile da stampare, viene usato l’ABS (acronimo di Acrilonitrile butadiene stirene). Viene fuso a circa 250 gradi prima di poter essere stampato e si trova in una grande varietà di colori. Questa qualità la condivide col PLA (acronimo di Acido polilattico), filamento biodegradabile estremamente diffuso per la stampa 3d casalinga sebbene non sia particolarmente resistente o flessibile. Questo fonde intorno ai 200 gradi. È presente in una grande varietà di colori, anche trasparente e fluorescente. Ultima introduzione della stampa 3d sono il cioccolato e lo zucchero. Quest’ultimo è impiegato specialmente per realizzare decorazioni su torte e dolci. Alcuni hanno anche iniziato ad utilizzare le stampanti 3D per pasta e carne. Si è ipotizzato che in futuro queste possano produrre cibi per le persone con allergie e intolleranze.

 

Applicazioni in campo scientifico-medico

Il campo dove trova maggiore applicazione la stampa 3d è quella dei prototipi. Questo porta vantaggio per esempio nel lavoro di designer, progettisti e ingegneri, che quotidianamente creano prototipi per testare le reali qualità dei propri progetti. Gli usi possibili poi sono infiniti. In ambito domestico è possibile creare qualsiasi oggetto si desideri, modellini, loghi, soprammobili, addirittura vestiti. Bisogna tuttavia sottolineare che quello della stampa 3d è ancora un mondo in via di sviluppo. In futuro potrebbero essere implementate numerose novità per migliorare la qualità della vita e non solo. Infatti di recente nel campo della medicina è stato introdotto l’uso della stampa 3d per produrre protesi, organi, o parti di questi. In questo campo la ricerca non accenna a fermarsi, e gli studiosi credono che le stampanti 3D potranno in futuro offrire un grosso aiuto alla medicina.

 

 

Come aiutare medici e infermieri a combattere covid-19

“La stampa 3d per combattere il covid-19”, sembra un titolo ambizioso eppure posso assicurarvi che non lo è. È infatti possibile stampare degli oggetti, come mascherine, supporti ad Y per ventilatori polmonari, visiere protettive e valvole per adattare le maschere da sub come maschere respiratorie d’emergenza. Su internet sono disponibili innumerevoli file e molti ospedali stanno chiedendo l’aiuto di tutti i makers, coloro che stampano in 3d, per produrre questi oggetti in modo da aiutare chiunque ne abbia bisogno. Il pla, infatti, filamento con cui si consiglia di stampare, non è tossico e può tornare molto utile per questi strumenti che servono principalmente a condurre ossigeno. In un momento di grande emergenza come questo, il nostro aiuto può fare la differenza.

Fonti:
Immagini:
Seconda: Cristina Genduso
Quarta: Cristina Genduso
Cristina Genduso
Mi appassiona il progresso scientifico-tecnologico in tutti i suoi campi e mi piace studiare le novità introdotte nel campo della tecnologia che possono migliorarci la vita.

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