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Emission Trading System (ETS)

L’ Emission Trading System (o in sigla ETS), è un sistema attuato dall’ Unione Europea a partire dal 2005, per limitare le emissioni di CO2 in atmosfera. In pratica si tratta di un vero e proprio mercato della CO2 ed è stato concepito per contrastare i cambiamenti climatici.

Affinchè l’ ETS funzioni, viene fissato ogni anno un tetto massimo in termini di quantità di gas che le aziende possono emettere, in base a questo valore le imprese ricevono e/o acquistano delle quote di emissione che devono restituire alla fine dell’ anno; tante quote di emissione sufficienti per “coprire” le loro emissioni.

Di conseguenza chi riesce ad accumulare quote può tenerle per coprire le emissioni dell’ anno seguente o venderle ad altre imprese che hanno “sforato” le emissioni permesse e che, per non ricevere pesanti multe, sono costrette a comprare.

Questo semplice meccanismo permette così di associare un concetto di “convenienza” alla limitazione delle emissioni di gas serra in atmosfera. Un aspetto che prima era un obbligo morale, per poi passare ad un obbligo civile, arriva oggi ad una sorta di competizione meritocratica dove chi emette meno… guadagna.

Con l’ ETS infatti nel 2020 le emissioni saranno inferiori del 21 % rispetto al 2005 e nel 2030 è stimata una riduzione del 43% secondo i dati dell’ Unione Europea.

Un’ altro dato importante è il costo per tonnellata di CO2 che per il 2021 sarà di circa 40 euro per tonnellata di CO2 che, se può sembrarvi poco, basta sapere che in Italia la produzione annua di CO2 è stata intorno alle 450 milioni di tonnellate nel 2018 per capire quanto sia in realtà una tassazione elevata. Considerando inoltre che si tassa un “male” viene classificata come una ecotassa. 

Di seguito potete trovare il link con l’ andamento del prezzo giornaliero delle tonnellate di CO2:

A chi si applica l’ ETS

L’ Emission Trading System viene applicata, negli stati membri dell’ Unione Europea, a gran parte dei settori industriali ad alta intensità energetica: si tratta quindi di raffinerie di petrolio, produzione di alluminio, cemento, metalli, ferro, fino a prodotti chimici su larga scala o all’ aviazione civile. Tranne in rare, eccezioni questi settori sono obbligati a partecipare all’ ETS e i dati di emissione delle singole attività industriali in questione sono controllati da operatori esterni che provvedono eventualmente a tassare i trasgressori.

Verso un nuovo futuro

Con eco-tasse ed il “mercato della CO2” l’ Europa vuole portare, a livello mondiale, un esempio concreto di cambiamento del sistema economico basato sulla convenienza dei combustibili fossili e sull’ indifferenza verso i cambiamenti climatici.

Limitare le emissioni diventa così conveniente ed allo stesso tempo si abbattono i costi di investimenti sulle risorse rinnovabili in modo da portare l’ umanità verso un futuro più eco-sostenibile.

Per chi volesse approfondire il tema dei cambiamenti climatici e delle conferenze sul clima vi invitiamo a leggere anche: La COP24Sulle orme di GretaClimate change

Fonti

 

 

Davide Burdo
Dottore in Ingegneria Energetica e studente della specialistica, appassionato alle tecnologie che sfruttano le risorse rinnovabili ed a modi innovativi per la produzione e distribuzione di energia, ritengo che la transizione energetica verso le "green energies" sia una grande possibilità di cambiamento.

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