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Il Golden Gate Bridge

Il Golden Gate Bridge è uno dei ponti sospesi più famosi del mondo, che collega l’oceano pacifico con la baia di San Francisco. Progettato dall’ingegnere Joseph Strauss, il ponte venne inaugurato nel maggio del 1937.

E’ l’unico collegamento da San Francisco verso nord e su di esso transitano giornalmente circa 100000 veicoli, su 6 corsie. I sensi di marcia dispongono di un numero di corsie che varia durante l’arco della giornata, adeguandosi alle esigenze del traffico. Infatti nelle ore mattutine 4 corsie sono dedicate al flusso veicolare diretto verso San Francisco, mentre nel pomeriggio una delle corsie cambia senso e viene destinata al traffico verso nord. Le corsie per senso di marcia sono inoltre separate mediante una barriera mobile. Questa viene spostata da uno speciale veicolo che le prende e li riposiziona dalla parte opposta.

Questo meccanismo è abbastanza recente. Prima dell’introduzione della barriera mobile, il traffico era separato da birilli, condizione molto pericolosa.

Una struttura grandiosa

Il Golden Gate Bridge nel suo complesso ha una lunghezza di 2737 m (da una spalla all’altra), elevandosi sopra il livello del mare di oltre 67 m. La massima luce del ponte è di 1280 m ed è il motivo principale per cui venne scelta la soluzione progettuale del ponte sospeso. La struttura principale è appunto quella del ponte sospeso, con due grandi cavi principali che trasferiscono alle torri e ai blocchi di ancoraggio al suolo l’intero traffico automobilistico e ferroviario, mediante dei tiranti verticali.

Oltre ad essere un capolavoro ingegneristico è anche una bellissima espressione dell’Art Déco. Ad essa infatti si è inspirato l’architetto Irving Morrow, che ha curato la parte estetica del Golden Gate Bridge nella sua progettazione. Le modanature e le sagome angolari sono infatti espressione di questa corrente artistica, e sono presenti in tutte le parti del ponte, persino nelle fondazioni.

Gli elementi strutturali

Ognuno dei cavi principali è formato da 27572 funi di acciaio, che furono compattati attraverso una pressa idraulica, conferendo al cavo una straordinaria resistenza a trazione, ma anche una buona deformabilità, dovuta alla ridotta rigidezza flessionale.

La realizzazione di questi cavi ha seguito il processo della filatura, in cui le funi d’acciaio venivano posizionate nella loro sede e ancorate singolarmente. Sarebbe stato infatti troppo dispendioso issare i cavi principali sulle torri, per via del loro ingente peso. Ogni cavo infatti ha un peso di circa 12000 tonnellate!

Questo processo fu completato in poco più di 6 mesi, un tempo da record considerando il gran numero di cavi che dovevano essere posizionati.

Le torri vennero costruite tramite la saldatura in opera di travi di acciaio e con i loro 227 m di altezza, al momento dell’inaugurazione del ponte, erano le più alte del mondo. Inoltre, con l’introduzione di pilastri a nido d’ape, le torri non solo erano capaci di resistere alle azioni verticali che provenivano dai cavi principali ma anche dalle azioni sismiche e del vento.

L’impalcato del ponte, sostenuto da 500 tiranti verticali, ha una struttura formata da travi reticolari, che per loro natura conferiscono all’impalcato una grande rigidezza torsionale, evitando deformazioni e rotazioni eccessive.

I “piccoli” movimenti del ponte però, per un ponte di queste dimensioni, devono assolutamente essere presi in considerazione. In mezzeria si può avere una deflessione massima di circa 3.3m verso il basso e 1.8m verso l’alto!

Per tutti questi motivi il Golden Gate Bridge è una delle strutture più spettacolari del pianeta. E’ un vero e proprio capolavoro ingegneristico e architettonico, infatti è il ponte più fotografato del mondo.

Fonti:

Edoardo Moretti
Studente di Ingegneria Civile all'Università di Tor Vergata in Roma. Appassionato di ponti, grandi opere e di tutto ciò che è necessario per realizzarle. Interessato anche alla musica, mi diverto a suonare pianoforte e chitarra.

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