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La realtà aumentata nelle lenti a contatto

Invisible Computing

Sebbene gli occhiali a realtà aumentata siano potenzialmente molto utili, possono anche essere scomodi da indossare e talvolta avere un aspetto poco gradevole. Così la startup californiana Mojo Vision sta sviluppando un’alternativa più elegante. Sta infatti dando vita alla “prima vera lente a contatto intelligente al mondo”. Ha pertanto messo uno schermo proprio contro l’occhio in modo tale da migliorare la visione del mondo. L’azienda ha mostrato un prototipo precoce nelle riunioni del CES ed è ora pronta per iniziare a parlare dello sviluppo del prodotto. L’obiettivo principale è essenzialmente un display miniaturizzato che possa essere indossato sugli occhi. La compagnia afferma che potrebbe fornire indicazioni, informazioni di vario tipo o persino permettere di vedere al buio.

Il primo prototipo

Mojo Vision spera di creare prima una lente a contatto intelligente in grado di aiutare le persone con problemi di vista. Vorrebbe farlo facendo visualizzare sovrapposizioni migliorate del mondo, perfezionando i dettagli o ingrandendo per aiutarli a vedere. Pertanto secondo i primi progetti le lenti potranno essere realizzate secondo le specifiche prescrizioni ottiche dei singoli utenti. Tuttavia quella realtà sembra essere ancora lontana. La società deve ancora ottenere l’approvazione dalla Food and Drug Administration per sviluppare un prodotto finale, destinato a non vedenti, che sia conforme alle normative e agli standard. “Le persone non devono poter capire che lo stai indossando, quindi vogliamo che l’interazione sia sottile, fatta usando solo i tuoi occhi”, ha detto il vicepresidente del prodotto e del marketing Steve Sinclair.

 

Le caratteristiche

La tecnologia di Mojo è integrata in una lente dura, che ha una porzione bulbosa che si trova leggermente sopra la superficie dell’occhio. Mojo Vision afferma di avere un display MicroLED in miniatura che presenta una densità di 14.000 pixel per pollice quadrato (ppi) – un record mondiale, secondo la società. (Basti pensare che, a confronto, il display retina di iPhone 11 ha una densità di soli 323 ppi). Nonché un sensore di immagine, radio e sensore di movimento che saranno integrati per aiutare a sovrapporre e stabilizzare le immagini. Questo ha affermato l’azienda, tuttavia non è stato permesso provare un’unità completamente funzionante. La società afferma che le persone dovrebbero disinfettare i loro contatti ogni notte. E mentre l’attuale prototipo è alimentato in modalità wireless, la versione finale prevede una batteria a film sottile che dovrebbe durare un giorno intero. La ricarica, stando al progetto, avviene tramite induzione.

Quali informazioni può trasmettere?

L’obiettivo finale è rendere il contatto un po’ simile a quello che Google Glass sarebbe dovuto essere: uno schermo in grado di mostrarti “informazioni utili e tempestive” senza forzarti ad estrarre il telefono. La società promette inoltre che sarà il più discreto possibile, dando “le informazioni che desideri quando lo desideri” senza essere bombardato o distratto dai dati quando non richiesto. Allo stesso modo degli occhiali AR, le informazioni visualizzate verranno trasmesse in modalità wireless dallo smartphone dell’utente tramite un piccolo e indossabile dispositivo. Tali informazioni potrebbero consistere in elementi quali messaggi di testo, indicazioni di navigazione passo-passo, punti di discussione per presentazioni o indicazioni per la riparazione di macchinari.

L’obiettivo

Mojo ha dimostrato come uno schermo posizionato sopra l’occhio di una persona potrebbe aiutarla a vedere al buio, soprattutto se ha già problemi di vista. La demo si basava su un algoritmo di rilevamento dei bordi che mostrava la collocazione degli oggetti in una stanza. Funzionava realmente, ma non è stato possibile testarlo su un occhio umano. Con le sue dimensioni molto più ridotte, una lente a contatto intelligente potrebbe evitare un gran numero di ostacoli sociali inizialmente affrontati da Google Glass. In questo caso la sfida sta nel ricostruire la sua tecnologia in un oggetto più piccolo di un centesimo. La società afferma che le persone dovranno probabilmente indossare un accessorio aggiuntivo che fornirebbe la connessione dati e il processore per i contatti. Il team ha anche affermato che le persone userebbero l’eye tracking, cioè dei sensori di movimento che tengono traccia dei movimenti oculari dell’utente in modo tale da stabilizzare il display MicroLED. Tuttavia chi l’ha provato ha detto che potrebbe risultare stancante e provocare mal di testa dopo pochi minuti. Il team ha tuttavia affermato che le persone si abitueranno nel giro di poco.

Quando sarà disponibile e quanto costerà?

Mojo Vision immagina che il suo contatto intelligente venga venduto sia ai consumatori che alle aziende, con le prime versioni che aiutano le persone con problemi di vista. La società ha raccolto fondi per oltre 100 milioni di dollari per costruire la sua tecnologia, ma per ora rimane in fase di sviluppo. Non esiste una sequenza temporale precisa per quando si aspetta che i primi contatti intelligenti entrino nel mercato. “Mojo sta ancora progettando, prototipando e testando Mojo Lens, quindi è prematuro annunciare disponibilità e prezzi”, ci dice Steve Sinclair, Senior Vice President of Product and Marketing di Mojo Vision. “Sebbene prevediamo di completare lo sviluppo della prima generazione di Mojo Lens nei prossimi due anni, il suo rilascio è soggetto alle approvazioni normative e alla certificazione da parte della FDA.”

Disponibilità per tutti

Mojo potrebbe imbattersi nelle stesse insidie che molti indossabili affrontano: problemi di interoperabilità tra piattaforme. Il suo caso d’uso per le persone con problemi di vista è unico e potenzialmente utile, ma per il più vasto pubblico di consumatori, ha bisogno di una giustificazione legittima per indurre le persone a indossarle ogni giorno. Le lenti a contatto potrebbero essere utili per gli utenti Android che vogliono ricevere notifiche davanti ai loro volti e non voglio indossare occhiali AR. Ma come qualsiasi altro indossabile, Mojo potrebbe avere difficoltà quando si tratta di utenti iPhone che desiderano accedere a iMessage. Sembra che Mojo abbia realizzato uno dei suoi maggiori ostacoli: l’incorporamento di un piccolo display su una lente a contatto. Ora deve ancora dimostrare che le lenti a contatto possono funzionare e, oltre a ciò, dimostrare che la società è a proprio agio con l’idea di Contatti AR.

Fonti:

Immagini:
Cristina Genduso
Mi appassiona il progresso scientifico-tecnologico in tutti i suoi campi e mi piace studiare le novità introdotte nel campo della tecnologia che possono migliorarci la vita.

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